La forza del carattere

Il carattere è il destino. [Eraclito 15]

Esiste un qualcosa [ … carattere … ] che plasma ciascuna vita umana in un’immagine globale, comprendente le sue contingenze casuali e i suoi momenti speciali in attività inutili. Spesso gli ultimi anni sono dedicati ad esplorare tali particolari insignificanti, ad avventurarsi negli errori passati per scoprirvi configurazioni comprensibili. [Hillman 15]

[…] Il pensiero è capace di dare origine alle proprie specie, di selezionare idee innaturali e di palesare la propria evoluzione; inoltre, un mucchio di pensieri asoslutamente inadatti soppravvive. [Hillman 16]

I vecchi dovrebbero essere esploratori. [Eliot 21]

[…] Per me questo significa: segui la curiosità, indaga idee importanti, rischia la trasgressione. [Hillman 21]

[… L’alétheia è …] il tentativo […] di porci in contatto con la nuda realtà […] nascosta dietro il manto della falsità. [Ortega y Gasset 21-22]

Il pensiero è una straordinaria modalità di eccitamento. [Whitehead 22]

Più luce, disse Goethe morendo. [Hillman 23]

Avevano ingannato noi / o ingannati se stessi, gli antenati dalla voce pacata, / lasciandoci in eredità nient’altro che una ricetta d’inganni? [Eliot 24]

I vecchi soldati non fanno che combattere sempre, in ogni nuova causa in cui si impegnano, la prima delle loro campagne. [Hillman 25]

Le idee sono forze che si impossessano della mente e non mollano la presa finché non gli abbiamo dedicato qualche pensiero. [Hillman 25]

È dunque fondamentale per la nostra indagine disfare la coppia morte-vecchiaia, ricostruendo invece l’antica connessione tra vecchiaia e unicità del carattere. [Hillman 27]

È questa la sfida più audace: scoprire un valore nel diventare vecchi senza prenderlo in prestito dalle metafisiche o dalle teologie della morte. La vecchiaia in se stessa, una cosa a sé stante, liberata dal cadavere. [Hillman 27]

Questo libro è formato di tre parti principali, che seguono il tema del carattere attraverso tre fasi. […] Durare, Lasciare, Restare. Tre parti, tre idee portanti. [Hillman 29]

Il carattere impara dal corpo la saggezza. [Hillman 30]

Le facce vecchie sono segnate dal carattere, la loro bellezza rivela il carattere e la loro perdurante forza come immagini di intelligenza, autorevolezza, tragedia, coraggio e profondità dell’anima è dovuta al carattere. [Hillman 30]

Essere unici è essere strani, diversi, atipici, senza uguali in alcun luogo. [Hillman 31]

L’immagine che rimane di noi, quel modo unico di essere e di fare che lasciamo nella mente di altri, continua ad agire su di loro, nell’aneddotica, nei rcordi, nei sogni; come modello ideale, come voce guida, come antenato protettivo: una forza potente all’opera in coloro che hanno ancora una vita da vivere. [Hillman 31]

Il dato statistico [… : … ] il dato che diventa il fato. [Hillman 37]

Se durare significa qualcosa d’altro e di più che superare in durata le aspettative statistiche, allora che cos’è che dura? […] una componente psicologica costante che ti segnala come un essere diverso da tutti glia ltri: il tuo carattere individuale. Tu. [Hillman 37 – 38]

Ciascuno di noi è un ciascuno. [James 40]

In quanto ciascuni siamo unici, perché ciascuno di noi ha, o é, uno specifico carattere che rimane lo stesso. [ Hillman 40]

Se consideriamo il carattere qualcosa di più di un insieme di tratti o di un’accumulazione di abitudini, virtù e vizi, e piuttosto come una forza in atto, allora il carattere potrebbe essere il principio informatore dell’invecchiamento del corpo. E l’invecchiamento diventa una rivelazione della saggezza del corpo. [ Hillman 42]

Quella di considerare l’anima come un’intelligenza attiva, che conforma il destino di ciascuna persona e ne traccia la trama, è un’idea utile. […] Le trame che ingarbugliano la nostra anima e fanno uscire allo scoperto il nostro carattere sono i grandi miti. [ Hillman 45]

Mantenersi in carattere è mantenersi nella propria forma per durare. [ Hillman 46]

Invecchiando ha luogo, senza bisogno d forzature, una curiosa forma di estensione della vita. Passati i cinquant’anni, ci troviamo a volte alleati, nel pensiero, nel sentimento, nel ricordo, con i nostri genitori, più che con i nostri figli. [ Hillman 64]

Più indietro riesci ad andare con l’immaginazione, più la tua vita si estende. [ Hillman 65]

Più riesci a protenderti all’indietro, nel passato storico, e all’ingiù, verso ciò che è dopo di te e in basso, e all’infuori, verso l’altro da te, e più la tua vita si estende. La longevità si libera della capsula temporale. Questa è la vera longevità, un durare di più che dura per sempre, perché nn c’è capolinea. [ Hillman 67]

Ultimo rende avvenimento l’evento, lo eleva oltre il quotidiano, lascia un’impressione duratura. […] Perché? Perché cò che avviene alla fine di uan sequenza ne bolla la chiusura, le conferisce finalità. Echi di destino. [Hillman 69]

Portando a conclusione una serie di eventi che sarebbe altrimenti potuta durare all’infinito, l’ultima volta si pone al di fuori del tempo seriale, è trascendente. [Hillman 70]

L’ultima volta trasforma in  poesia l’amore, il dolore, la disperazione e l’abitudine. […] Solleva la vita fuori da se stessa. La trascendenza è appunto questo. Ci sentiamo scossi fin dentro le ossa, come se gli dei fossero discesi nel bel mezzo della nostra vita. [Hillman 70]

L’ultima volta è unica, singolare, fatale. [Hillman 71]

Mi piace immaginare la nostra psiche come una pensione piena di ospiti. […] Una soddisfacente teoria del carattere deve dare spazio a tutti, ai caratteristi, alle controfigure, agli addestratori di animali, alle comparse, agli attori che recitano soltanto una particina e si esibiscono in numeri inattesi. Spesso sono questi a dare allo spettacolo il suo tono tragico, o fatale, o demenziale. [Hillman 72]

Una cultura cieca alle complessità del carattere consente allo psicopatico le sue orge di violenza. Nessuno aveva notato alcunchè di strano perché nessuno aveva l’occhio per vederlo. […] Noi siamo quello che appariamo: vero, ma soltanto quando le apparenze sono lette in modo immaginativo, soltanto quando l’occhio che percepisce studia ciò che vede come se fosse un’immagine duratura.  [Hillman 75]

Nel dramma il carattere si rivela attraverso l’azione. [Aristotele 77]

L’idea di carattere è necessaria in una cultura perché nutre l’immaginazione. [Hillman 80]

Senza l’idea di carattere, nessuna persona ha un valore che duri. Se ciascuno è sostituibile, ciascuno è anche un vuoto a perdere. L’ordine sociale diventa come un battaglione sotto il fuoco nemico; siamo tutti pezzi di ricambio, rimpiazzi per riempire i buchi. [Hillman 80]

Noi duriamo come immagini inventate, vuoi nei ricordi della famiglia, nei pettegolezzi dei detrattori o nelle parole dei necrologi. Il nostro carattere diventa fonte inesauribile di storie che aggiungono un’altra dimensione di vita alla nostra vita mentre già, come dati di realtà, stiamo sbiadendo. [Hillman 81]

 

 

Lascia un commento